Al Circolo Volta torna fra il pubblico Giorgio Gaber. A rivisitare l’artista, con moderatore il giornalista Ermanno Accardi, è Amedeo Pingitore (che, ci tiene a dire “non sono quello del Bagaglino”), psicoterapeuta e cosentino ma innamorato del “Signor G.”, con il suo libro “L’urlo di Gaber” – psicologia di un artista” (Ediz. Luigi Pellegrini – 15 euro).
Nell’opera, l’autore mette a fuoco l’onestà intellettuale, l’ironia, la milanesità e la capacità di un libero pensiero che permisero a Gaber di sbeffeggiare tanto la Destra quanto la Sinistra nei tempi difficili degli anni di piombo.
Tra i presenti, un milanese 84enne della zona (Gaber era nato in via Londonio) ricorda: “andai ad una festa in casa, come si usava allora, dove ognuno portava qualcosa e poi si ballavano i lenti a mezze luci, da Gaber. Era di una simpatia travolgente, amicone di tutti e… aveva un po’ il complesso del naso grosso”.
Caro Signor G., quanto ci mancano la tua Torpedo blu, la Milano delle bettole e il “quando è moda è moda”. (Daniele Carozzi)